Buongiorno,
scrivo per avere un’opinione di un esperto riguardo ai possibili effetti che potrebbe subire mio figlio di 3 anni se decidessi di non mandarlo alla scuola dell’infanzia a causa di questa situazione di disagio che stiamo vivendo a causa del Covid, con la speranza che possa rimandare di un solo anno ed iscriverlo successivamente.
Grazie
Stefania
Il tempo del nido e della materna è sicuramente una preziosa occasione per i bimbi di sperimentare piccole autonomie, intraprendere le prime esperienze relazionali con i pari e con adulti esterni alla famiglia.
Come già le è stato detto da alcune colleghe, parte di come questa esperienza verrà vissuta dal suo bambino dipenderà da quale sarà il clima emotivo famigliare che la accompagna.
Non c’è una risposta che possa esser giusta in assoluto, ci sarà la soluzione migliore per voi in questo particolare momento.
Quando le ansie e le preoccupazioni sono tante, vale sempre la pena prendersi del tempo per capirne meglio le cause.
Forse qualche colloquio con uno psicologo potrebbe consentirle di fare la scelta migliore, in totale serenità.
Un saluto.
Dott.ssa Mariaceleste Di Febbo, psicologo dell’età evolutiva.
Buongiorno,
concordo con la dottoressa che ha risposto prima, la serenità della famiglia nella gestione del periodo è la cosa più importante per la serenità dei bimbi, in ogni caso. Se voi non siete sereni nel mandarlo, anche la socializzazione potrebbe non avere la valenza che normalmente una esperienza scolastica ha. Potreste valutare altre modalità che vi fanno sentire più protetti! Servizi più piccoli magari, ludoteche, spazi di gioco o di educazione all’aperto che possano conciliare la sua necessità di interagire coi pari e il bisogno della famiglia di gestire il disagio dell’emergenza Covid.
Un grande in bocca al lupo.
Mamma Oby, euducatrice nido in famiglia.
Ciao Stefania, ti parlo da psicologa genitoriale.
La domanda da porsi alla base credo sia: tu come vivresti il suo andare ogni giorno a scuola? Come vivresti un suo possibile raffreddore, colpo di tosse o febbre? Uno dei contro è ad esempio che il bambino il primo anno di scuola materna è spesso malato, perè il suo sistema immunitario deve rinforzarsi. Saresti in continua allerta e angosica? Oppure la vivresti con una certa tranquillità, almeno appareste che non ricadrebbe su tuo figlio o la tua gestione di casa e della famiglia?
I pro e i contro sul mandare un bambino all’asilo o al nido non sono generici, ma dipende dal bambino stesso, va gestito e capito il singolo caso. Ci sono bambini pronti e che hanno il bisogno di stare con gli altri e per loro potrebbe essere un problema rimanere a casa, potrebbero viverla male, potrebbero diventare irrascibili, scontrosi, non particolarmente collaborativi, capricciosi e ci sono bambini che amano stare a casa, a cui piace stare con gli altri, ma non la vivono ancora come una necessità e per loro aspettare non è un problema particolare e il loro comportamento non subisce poi grandi variazioni.
Chiaramnte i benefici di iniziare l’asilo possono essere molteplici (i bambini imparano a seguire le regole, hanno ritmi ben precisi, acquistano nuove conoscenze, imparano a stare con gli altri, nascono le prime relazioni tra pari, imparano la condivisione, imparano a “stare nel tempo”…..), ma se ad esempio il bambino non fosse pronto o non lo fosse il genitore per il momento di incertezza che stiamo vivendo tutti in questo momento, diventerebbe tutto negativo e non positivo.
Credo, quindi, se hai dubbi di carattere medico, sia utile confrontarsi con il pediatra, valutare con lui la situazione e poi, serenamente, decidere di conseguenza. Quello che mi sento di dirti, però, è che anche se decidessi di non mandarlo, non creeresti alcun “danno” al tuo bambino.
Un abbraccio
Federica
Cara mamma la sua preoccupazione è comprensibile dato il periodo.
A prescindere da quelle che potrebbero essere le ricadute sul piano della relazione, della socializzazione e della stimolazione cognitiva, creativa e ludica del bambino, occorre valutare la propria situazione familiare e la serenità o meno che la decisione comporta.
Ritengo che un colloquio con il pediatra di fiducia che conosce nello specifico il bambino e con gli operatori dell’asilo presso il quale il bambino avrebbe dovuto essere inserito, possano essere di aiuto per una scelta il più possibile consapevole e serena.
Resto a disposizione
Cordiali saluti
Scarlata Annalisa
Psicologa e psicoterapeuta della famiglia